Libero
giovedì 23 gennaio 2003

L'allarme: Parla un leader musulmano moderato
"MINISTRO, OCCHIO AI FINTI MODERATI"

Abdul Hadi Palazzi invita il governo a diffidare dei gruppi finanziati dai sauditi: nascondono estremisti
"Da evitare il modello francese, che ha favorito i gruppi più ricchi"

- Signor Palazzi, il ministro degli Interni Giuseppe Pisanu ha parlato di una "via nazionale al dialogo" fra i musulmani e le istituzioni, e ha proposto "un patto con l'Islam moderato, ma massima fermezza con gli estremisti". Lei, che è forse il più moderato tra i leader musulmani presenti in Italia, che ne pensa?

Se l'Italia si appresta a scegliere il modello francese, dico subito che non va. Perchè, come purtroppo è accaduto in Francia, si verificherà il paradosso che le convenzioni promosse dallo Stato saranno concluse con gli estremisti dell'Islam e non con i moderati, come invece si vorrebbe e dovrebbe. I primi riusciranno infatti a darsi una ripulita di facciata con i soldi dei sauditi e di fatto manterranno il controllo, mentre gli altri, senza quattrini e senza rappresentanza, verranno messi definitivamente in un angolo.

- C'è il rischio che il volto dell'Islam italiano finisca per essere quello di Adel Smith?

Un personaggio come Adel Smith ha più a che vedere con il mondo dell'estrema destra antisemita che con la comunità islamica. I musulmani ne hanno sempre diffidato. Assieme al suo guardaspalle, è stato cacciato dalla moschea di Roma subito dopo la sua sceneggiata da Vespa a "Porta a Porta". Puntare i riflettori sudi lui, uno squilibrato che dice cose folli ma non ha né struttura, né seguaci, è stato un depistaggio per nascondere invece un pericolo ben più reale.

- Quale?

Quello del ruolo dell'Arabia Saudita come finanziatrice sia della moschea di Roma, alla cui guida vengono posti elementi che si presentano come moderati, sia dei Fratelli Musulmani guidati in Italia da Baha Ghrewati, detto "l'avvelenatore" , e riuniti sotto la sigla dell'Ucoii, l'Unione delle Comunità islamiche in Italia. Alcuni loro dirigenti fanno proclami apologetici del terrorismo suicida, nonchè aperta propaganda in favore di Hamas. Per tantissimi musulmani, l'opzione concreta è quella di frequentare moschee gestite da questi pericolosi estremisti, oppure di non frequentarne alcuna.

- Che consiglio darebbe al ministro Pisanu?

Di cercare interlocutori credibili fra quei musulmani moderati le cui attività non siano riconducibili a fondi sauditi. Dal momento che in Arabia Saudita non esiste alcuna forma di democrazia, alcuna tutela dei diritti umani e alcuna libertà di religione, una limitazione delle ingerenze saudite negli affari della minoranza islamica in Italia sarebbe più che giustificata in base al principio di reciprocità.


-----------------------------------------------------------------------

L'opinione delle Libertà,
giovedì 23 gennaio 2003

SHAYKH PALAZZI AL MINISTRO PISANU: "OCCHIO AI SAUDITI!"

di Dimitri Buffa


I lettori de "L'opinione" ben conoscono Shaykh Abdul Hadi Palazzi: è il segretario dell'Associazione musulmani italiani (Ami), l'organizzazione islamica moderata che condanna l'integralismo e che promuove il dialogo con Israele e l'America e con il mondo cattolico. Spesso ha collaborato per il nostro giornale.

Abbiamo pensato allora di chiedergli qualche commento sulle recenti aperture del ministro, dell'Interno, Giuseppe Pisanu, sulla possibilità di aprire un dialogo tra l'Italia e gli islamici non fanatici che accettino di isolare estremisti e terroristi che si infiltrano tra di loro.

- Pisanu ha parlato di una "via nazionale al dialogo" fra i musulmani e le istituzioni, e ha proposto "un patto con l'Islam moderato, ma massima fermezza con gli estremisti". Che ne pensa, Palazzi?

Sul tema della presenza islamica in Italia sinora si sono in prevalenza sentite due voci contrapposte, da un lato quella dei fallaciani, che fanno di ogni erba un fascio e che considerano tutti i musulmani dei "potenziali seguaci di bin Laden", e da un lato quella di una sinistra sempre più buonista e terzomondista, pronta a dare addosso all'Amerika e a Israele, a solidarizzare coi regimi dittatoriali del mondo islamico e a concepire giustificazioni pseudoculturali alla diffusione dell'integralismo. In questo panorama desolante, l'intervento del ministro Pisanu ci appare invece ponderato e razionale. Fra immigrati, italianizzati e convertiti italiani, la presenza islamica si aggira ormai attorno al milione di persone, e questa minoranza islamica è comunque destinata a costituire una delle componenti dell'Italia di domani. Il ministro ha giustamente ricordato che non esiste un Islam monolitico, e che siamo in una fase di transizione, cioè in quella fase in cui si decide quale sarà il volto dell'Islam in Italia. E' quindi necessario che la classe politica si ponga seriamente il problema di quale corrente islamica finirà per prevalere, e il ministro va lodato per aver colto l'essenza del problema.

- La Tv ormai dipinge il volto dell'Islam italiano con i tratti di quello di Adel Smith.

In tal caso il vero pericolo è come viene gestita l'informazione nelle televisioni. In realtà, un personaggio come Smith ha più a che vedere con il mondo dell'estrema destra antisemita che con la comunità islamica. I musulmani lo conoscono da tempo e ne hanno sempre diffidato. Assieme al suo guardaspalle, è stato cacciato dalla moschea di Roma subito dopo la sua sceneggiata da Vespa. Semmai si può dire che puntare i riflettori su di lui sia stato una sorta di depistaggio: accentrare l'attenzione su uno squilibrato che dice cose folli, ma non ha né struttura, né seguaci, per nascondere invece un pericolo ben più reale.

- Cioè?

Il ruolo dell'Arabia Saudita come finanziatrice sia della moschea di Roma, alla cui guida vengono posti elementi che si presentano come moderati, sia dei Fratelli musulmani riuniti sotto la sigla Ucoii. Insomma, nonostante il fatto che il numero dei sauditi residenti in Italia sia del tutto trascurabile, e nonostante il fatto che l'Arabia Saudita sia un regime in cui non esiste alcuna libertà di culto (non per i Cristiani, non per gli Ebrei, e nemmeno per i musulmani di confessione diversa da quella wahhabita), grazie ai petrodollari quel regime sta di fatto acquistando il controllo degli immigrati musulmani.

Specie nel Nord d'Italia, la maggior parte delle moschee è gestita dai Fratelli musulmani, che fanno aperta propaganda in favore di Hamas e pubblicano anche in italiano proclami apologetici del terrorismo suicida. Per tantissimi musulmani, l'opzione concreta è quella di frequentare moschee gestite da quei pericolosi estremisti, oppure di non frequentarne alcuna.

- A che gioco giocano questi sauditi?

I sauditi finanziano sia rappresentanti ufficiali e compassati come l'ex ambasciatore Scialoja, sia i Fratelli musulmani guidati in Italia da Baha Ghrewati detto 'l'avvelenatore', sia i terroristi di al-Qa'idah. E' un gioco su più tavoli che fa parte di una strategia molto sofisticata, e che spesso l'Occidente stenta a comprendere, così come stenta a comprendere il wahhabismo, credo ufficiale del regime saudita e matrice dei principali movimenti integralisti contemporanei.

- Consigli per Pisanu?

Cercare interlocutori credibili fra quei musulmani moderati le cui attività non siano riconducibili a fondi sauditi, e di impedire che la comunità islamica italiana divenga territorio di missione per le varie fazioni sul libro paga di quel regime. Oltretutto, dal momento in Arabia Saudita non esiste alcuna forma di democrazia, non esiste alcuna tutela dei diritti umani, e non esiste alcuna libertà di religione, una limitazione delle ingerenze saudite negli affari della minoranza islamica in Italia sarebbe più che giustificata in base al principio di reciprocità.
Istituto Culturale della Comunità Islamica Italiana
http://digilander.libero.it/islamic/italian.html
mailto:islam.inst@flashnet.it