Storia della scienza araba. Il patrimonio intellettuale dell'Islam
di Djebbar Ahmed

Recensito da Lombardi Anna, segnalato da Margherita Campaniolo

Un libro prezioso si cela dietro un titolo troppo ottimista, se si considera quale impresa sembra affidare a un solo volume. All'inizio si resta perplessi nel constatare come una parte corposa dell'opera sia dedicata non tanto alla scienza araba o alla sua storia, quanto alla storia politica e culturale delle regioni che tra il IX e il XV secolo si sono avvicinate all'Islam, con lo scopo di ricostruire quel tessuto connettivo che permise la fioritura del periodo più felice della scienza araba. Si tratta in effetti di una scelta che permette di riconoscere in noi alcuni pregiudizi culturali. Così impariamo a considerare gli scienziati arabi non come copisti o traduttori, semplici conservatori o tramiti del sapere greco, egiziano o indiano, ma come tasselli insostituibili di una storia in cui rivestono ruoli rilevanti la struttura politica ed economica, come pure l'idea di cultura, di scienza e di conoscenza, proprie dell'impero musulmano di quel periodo. Tra le domande di Jean Rosmorduc e le risposte di Ahmed Djebbar, il dialogo è scorrevole e leggero; relega le pochissime formule a cornici che mirano a rendere trasparenti i concetti anche a chi è digiuno del linguaggio scientifico. E, se siamo messi alla prova da autori o titoli a noi sconosciuti, su cui il nostro occhio sembra scorrere con impermeabile velocità, non di meno questo libro ci offre una chiave per curiosare in un luogo dove non è facile, per un non specialista, gettare un semplice sguardo.

Storia della scienza araba. Il patrimonio intellettuale dell'Islam
di Djebbar Ahmed
Raffaello Cortina Editore, Milano, 2002
pp. 362