UDINE - Siamo soli nell'Universo? È una domanda che l'uomo si è posto fin dai tempi antichi, ha ricordato Margherita Hack, chiamata a tenere a Udine una conferenza sui pianeti extra-solari e la possibilità di vita nell'Universo. L'incontro era organizzato dal Cism in collaborazione con l'Università e l'Osservatorio astronomico di Trieste e il salone di palazzo Belgrado per l'occasione era pieno di pubblico che ha seguito le parole della Hack senza lasciarsene scappare una sola. Se c'è vita non potrebbe essere nelle stelle, troppo calde, nè in mezzo al cosmo, dove gli addensamenti sono troppo inconsistenti. Restano i pianeti. La presenza dei pianeti extrasolari è confermata soltanto da otto anni e se ne conoscono già oltre 100, che ruotano attorno a settanta stelle. La loro scoperta avviene sfruttando metodi indiretti e questo spiega perchè finora vengono percepiti quelli di dimensioni maggiori. Possono essere abitati? "Le condizioni per poter sviluppare la vita sono molto restrittive" ha sottolineato la Hack. La distanza dalla stella e l'orbita devono essere quelle giuste, tanto per cominciare. Ma non basta ancora: nel nostro sistema solare, ad esempio, Venere poteva avere condizioni ottimali ma è circondato da una coltre di nubi tale da elevare a 500 gradi la sua temperatura a livello del suolo per l'effetto serra. E posto che gli extraterresti esistano, potremo comunicare con essi? La Hack ha fatto cenno al progetto internazionale di ascolto dei segnali radio modulati. I risultati sono negativi da quando è iniziata l'osservazione e la percentuale di riuscita, secondo la scienziata, è bassa. Per capirsi bisognerebbe essere entrambi allo stesso livello di sviluppo: basterebbe essere sfasati solo di 100 anni per non arrivare a comprendersi.