E' quanto risulta da un'indagine condotta da Eurobarometro e resa nota il 15 marzo dalla Commissione Europea. Intervistati 16.500 cittadini

Sondaggio europeo: sì alla clonazione terapeutica, no agli Ogm

di M. Campaniolo

Sì all'applicazione delle biotecnologie in campo medico, no al loro utilizzo nell'agro-alimentare. E' questo il risultato di un sondaggio condotto da Eurobarometro, reso noto il 15 marzo dalla Commissione Europea. Nei mesi di settembre e ottobre 2002, nei 15 Paesi dell'UE sono stati intervistati 16.500 cittadini dai 15 anni in su (992 in Italia), ai quali sono state rivolte domande su sei settori di applicazione delle biotecnologie. Questa è la quinta indagine europea effettuata sull'argomento, dopo quelle del 1991, 1993, 1996 e 1999.

Alla domanda generale se le biotecnologie, o ingegneria genetica, potranno migliorare la qualità della vita, il 44% risponde sì, il 17% no, il 25% non sa e il 14% ritiene che saranno ininfluenti. L'attuale percentuale di fiduciosi è simile a quella registrata nel 1999, mentre nel periodo precedente vi era stata una diminuzione nella percentuale di ottimisti, con l'eccezione della Germania e dell'Olanda, dove l'inversione di tendenza si era registrata già tra il 1996 e il 1999.

Le opinioni degli europei sono assai diverse a seconda che si parli di applicazioni mediche (test genetici, clonazione terapeutica e trapianti) delle biotecnologie, oppure di applicazione dell'ingegneria genetica all'agricoltura e all'alimentazione.

La clonazione terapeutica di tessuti e cellule umane gode di ampio consenso, così come i test genetici per individuare eventuali predisposizioni ad alcune malattie (90% a livello europeo, 95% in Italia). La maggioranza ritiene tali applicazioni utili e moralmente accettabili. E' forte, però, la richiesta di riservatezza (più del 65%), affinché tali informazioni non siano messe a disposizione di governi, imprese ed assicurazioni. Più contrastata, invece, l'opinione sul ricorso ai test genetici per combattere la criminalità (44% contro, 43% a favore).

Lo scenario cambia totalmente quando si passa a registrare le opinioni sui cibi geneticamente modificati. Qui i contrari prevalgono, giudicando queste applicazioni non utili e a rischio per la società, mentre i favorevoli senza condizioni sono solo il 20%. Solo in quattro Paesi i cittadini si esprimono maggioritariamente a favore degli alimenti con Ogm: Spagna, Portogallo, Irlanda e Finlandia. Situazione particolare in Italia, dove i contrari aumentano addirittura del 10% rispetto al 1999.

Giudizio negativo anche sull'utilizzo delle biotecnologie in agricoltura, che viene giudicato moderatamente utile ma a rischio, come per i cibi. Mentre i prodotti agricoli con Ogm hanno una maggioranza favorevole in Spagna, Portogallo, Irlanda, Belgio, Gran Bretagna, Finlandia, Germania e Olanda, i contrari prevalgono in Francia, Italia, Grecia, Danimarca, Austria e Lussemburgo, cioè in tutti quei Paesi (ad eccezione del Belgio) che chiedono un'estensione della moratoria di fatto in vigore a livello europeo per lo sfruttamento commerciale delle coltivazioni geneticamente modificate.

"Nel contesto generale dell'utilizzo delle biotecnologie nel settore agro-alimentare - afferma la ricerca - l'Italia rappresenta un caso eccezionale, che evidenzia un largo e consistente declino del sostegno agli Ogm, sia in agricoltura sia nei cibi. Ciò è probabilmente da attribuire al diffondersi di quella cultura alimentare diffusa dai movimenti slow food".

Una percentuale variabile tra il 30 e il 65%, a seconda dei vari Paesi, afferma che non comprerebbe cibi con organismi geneticamente modificati per nessuna ragione, né se contenessero meno pesticidi, né se avessero meno grassi, né se fossero più economici. Le più alte percentuali di rifiuto assoluto si registrano in Grecia, Irlanda e Francia. Le percentuali più basse, in Gran Bretagna, Austria e Finlandia.

Ma quali sono le organizzazioni in cui gli europei hanno più fiducia per ricevere informazioni veritiere sulle biotecnologie? In testa alla classifica troviamo i medici con il 54% dei consensi, seguiti dalle organizzazioni dei consumatori con il 49%, le associazioni ambientaliste 49%, le università 33%, gli animalisti 26%, televisioni e giornali 23%. All'ultimo posto i partiti politici, con solo il 3% di fiducia.

I risultati completi del sondaggio sono disponibili sul sito
http://europa.eu.int/comm/public_opinion/archives/eb/ebs_177_en.pdf


Fonte: Clorofilla.it