Italia satellitare in tuta mimetica
Se vi stavate chiedendo come il ministero dell'università e della ricerca alla fine
avrebbe deciso di spendere quei pochi soldi stanziati nel 2003, la risposta è: per
investire sulla guerra. Già, perché proprio nel giorno in cui il parlamento ha dato uno
schiaffo a tutte le associazioni pacifiste e ha deciso di fare piazza pulita della legge
185 del 1990 sul controllo della produzione e del commercio di armi e la guerra contro
l'Iraq sembra sempre più imminente, il ministero dell'università ha deciso di organizzare
la firma del contratto industriale fra l'Agenzia spaziale italiana e l'Alenia spazio
(azienda pubblica che coordinerà un team industriale) per la realizzazione della
costellazione di satelliti Cosmo SkyMed. Si tratta di 4 satelliti radar ad alta
risoluzione di circa 1000 kg ciascuno, di orbita bassa, che saranno integrati con due
satelliti ottici francesi (Pléiades): l'obiettivo è di tenere sotto controllo tutta
l'area del Mediterraneo, individuando grazie alla sintesi di apertura oggetti di 2-3
metri, in qualsiasi condizione ambientale (anche di notte e con copertura nuvolosa),
elevata frequenza di sorvolo degli obiettivi (con un passaggio sugli stessi siti ogni 12
ore), flessibilità operativa, brevi tempi di reazione, buon rapporto costo/prestazioni. È
un tipico progetto "duale", la frontiera della scienza aerospaziale che la nuova Asi di
Sergio Vetrella (complici le riforme del governo) incarna appieno.
Duale significa che ha usi civili e contemporaneamente (ma soprattutto) militari, come
indicava anche l'altissima percentuale di uomini in divisa presenti alla cerimonia che
sugellava il contratto. In sostanza, per riuscire a ottenere quello che a loro serve, i
militari se lo fanno pagare dai civili: "un progetto come questo, se fosse basato su
satelliti esclusivamente militari, richiederebbe investimenti che l'Europa non sarebbe
disposta a dare", aveva detto l'ammiraglio Francesco Ascoli, del consiglio di
amministrazione dell'Asi, durante un convegno qualche mese fa. Come ha spiegato Vetrella,
infatti, lo scopo è quello di "promuovere l'industria attraverso attività applicative e
di servizio: gli investimenti spaziali non servono a nulla se non fanno crescere le
nostre imprese".
Il tutto costa complessivamente al ministero della ricerca (tramite l'Asi) 675 milioni di
euro, 155 alla Difesa, più altri 100 che sono in arrivo dal ministero delle attività
produttive. Molti soldi (per fare un paragone, più di quelli stanziati nel 2003 per tutto
il Cnr), ma che bastano a pagare solo 3 dei 4 satelliti. Per il resto si vedrà: in tutto
ne sono stati chiesti più di 1150, anche se il contratto di ieri prevedeva solo una prima
tranche di 220 milioni.
Cosmo Skymed versione "civile" - afferma l'Alenia sul suo sito e Vetrella conferma -
potrà essere utilizzato per monitorare i disastri, lo sviluppo urbano, le coste, i danni
ambientali, per definire nuove mappe cartografiche, ma anche "per implementare nuove
forme di controllo dallo spazio per le violazioni di leggi nazionali e internazionali"
(che suona tanto come un giro di vite sui controlli alle frontiere).
L'accordo con la Francia per lo sviluppo della costellazione (del tutto autonomo dal
progetto europeo di difesa) era stato firmato nel gennaio 2001 (tra i governi D'Alema e
Jospin), poi confermato da un accordo attuativo del giugno dello stesso anno fra Asi e
Cnes (Centre National d'Etudes Spatiales). Secondo l'accordo, il satellite garantirà "la
protezione degli interessi di difesa in termini di sicurezza". Oltre ai 6 satelliti, ci
sarà una componente terrestre di elaborazione dati il cui sviluppo è a carico di entrambi
gli stati e la cui infrastruttura di telecomunicazione è responsabilità dell'italiana
Telespazio, che rafforzerà il centro di Matera.
Il presidente dell'Alenia spazio, Giorgio Zappa, dopo aver dichiarato candidamente che è
l'elemento militare a essere "più importante", ha promesso la consegna del primo
satellite per il 2005 (due anni dopo la data prevista all'inizio) e l'ultimo nel 2007. Il
tutto senza che nessuno dei due parlamenti abbia ancora approvato l'accordo bilaterale
("ma sarà approvato entro quest'anno", promette Possa).
Chi potrà usare i dati? Possa e Vetrella glissano: "ci sono commissioni al lavoro", "non
abbiamo ancora deciso". Ma dall'accordo è chiaro che saranno i militari ad avere l'ultima
parola in merito. Gli scienziati chissà.
Per dare una spruzzatina scientifica all'evento, ieri è stato firmato anche il contratto
per la costruzione di Sharad (19 milioni di euro) che sarà montato sul satellite
statunitense Mars reconnaissance orbiter, partenza prevista per il 2005. Scopo del radar
sarà quello di individuare con alta precisione e accuratezza l'acqua sotto la superficie
di Marte. Si tratta dell'unico progetto scientifico che l'Asi abbia sviluppato
nell'ultimo anno, su pressione della Nasa.
Fonte: http://www.ilmanifesto.it ; chucara2000
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Carmelo Scuderi
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