ALFA E BETA
Esiste l'energia psi? In effetti, esperimenti in laboratorio hanno confermato l'esistenza in alcuni di noi di un'attività celebrale alterata, durante la quale produciamo un'energia sconosciuta.
Una risposta a queste fenomenologia può darla, oltre che la medicina, la parapsicologia, che ha classificato lo stato alfa come una fase particolare di coscienza alterata, comune a tutti i sensitivi, durante la quale il cervello lavora utilizzando le onde alfa (normalmente, in fase cosciente, si impiegano solo le onde beta). In questo stadio i sensitivi, spesso senza accorgersene, diventano enormemente ricettivi e producono fenomeni paranormali. In alfa, per dirla con gli esoteristi, si apre il terzo occhi, si potenzia cioè l'attività della ghiandola pineale del cervello, un organo endocrino ritenuto sede e causa dello sviluppo dei fenomeni paranormali. Perché questo avvenga, come e quando è ancora un mistero. Sta di fatto che, durante questo particolare momento alterato della coscienza (gli altri sono la trance, l'ipnosi, il sogno e le estasi) la coscienza normale può svanire, come avviene nella trance, oppure può oscurarsi o limitarsi; viene constatata inoltre la perdita del senso del corpo, un senso di unione con il tutto, con conseguente superamento del senso di separazione tra l'Io e mondo circostante.
Sebbene le percezioni alfa siano difficilmente controllabili, taluni sensitivi, mistici e praticanti di yoga sostengono di riuscire a padroneggiarle con grande facilità.
Uno dei soggetti più sensibili allo stadio alfa era il noto musicista e sensitivo francese Pascal Forthuny. Uomo incredibilmente dotato dal punto di vista artistico, poeta, pittore e scrittore, Forthuny possedeva anche straordinarie doti di chiaroveggenza. Agli inizi degli anni '20 costui era sovente invitato dallo studioso Eugene Osty a dare pubblica dimostrazione delle proprie facoltà nell'aula delle conferenze dell'Istitut Métapsychique Intérnational di Parigi. Durante questi esperimenti Forthuny entrava in stato alfa e cominciava ad aggirarsi i n mezzo ai presenti, che non conosceva. Poi, tutt'a un tratto, si fermava davanti a qualcuno, come per volergli comunicare qualcosa. E in quel momento cominciava a descrivere minuziosamente la famiglia, la casa e l'ambiente del suo muto interlocutore.
I soggetti in alfa possono descrivere nei minimi particolari un evento, ma molto spesso non riescono ad indicare il luogo preciso ove esso si verifica, o il giorno o l'ora. E questo perché le visioni in fase alfa si presentano sovente come delle sequenze filmate senza inizio né fine, cosa che ne rende impossibile qualsiasi collocazione spaziale. Allo stesso modo i sensitivi non riescono a dare una collocazione temporale. Non sanno cioè se i fatti siano già accaduti o debbano accadere. La loro visione è come un frammento di pellicola ricavata casualmente da un filmato andato perduto. Si tratta di visioni confuse, osservate come attraverso un velo.
In fase alfa non si percepiscono solo visioni, ma anche sensazioni.
Frederica Hauffe, nota veggente e guaritrice di Prevost, Francia, quando era in stato alfa finiva con l'assumere su di sé, senza volerlo, le sofferenze di ogni persona malata che l'avvicinava. Dopo aver ricevuto la visita di una persona cieca dall'occhio destro, per esempio, perdette temporaneamente la vista dallo stesso occhio.
Da dove arrivino queste informazioni è questione ancora dibattuta. Per gli psichiatri scettici si tratta di reminiscenze emerse dal nostro inconscio; per molti esoteristi e parapsicologi, come l'americano William James, "da una sorta di serbatoio cosmico" uno psichismo universale nel quale sono raccolte e conservate tutte le informazioni dell'umanità, come in una gigantesca e sterminata biblioteca.