IL RITORNO DEI MARZIANI
Dal Corriere della Sera del 17 marzo 2001: "Quando, il 23 agosto 1877, dall'Osservatorio di Brera, Giovanni Virgilio Schiaparelli orientò su Marte il telescopio Merz, il pianeta rosso ebbe un nuovo destino, che si compì quando la sua descrizione della crosta marziana fu tradotta in inglese: l'uso del termine canal (canale artificiale) al posto di channel (canale naturale) fece pensare che le linee regolari viste da Schiaparelli fossero opera di presunti marziani , i quali alimentarono un nuovo genere letterario, la fantascienza, ma anche il dibattito fra scienziati sulla vita nell'universo, culminato nei programmi della Nasa intesi a scoprirne le tracce. Schiaparelli (1835-1910) è il punto di partenza della mostra Dalla Terra a Marte e oltre , aperta dal 19 marzo al 15 aprile presso il Museo della scienza di Milano e curata da Pasquale Tucci, storico della fisica all'Università degli Studi di Milano. Ma l'astronomo è anche il punto di arrivo di un volume altrettanto coinvolgente, curato da un'équipe coordinata dallo stesso Tucci: I cieli di Brera (ed. Hoepli - Università degli Studi, pagg. 210, lire 75 mila). Il prezioso libro non si limita alla storia dell'Osservatorio, ma rivisita l'astronomia a partire da Tolomeo (II secolo d.C.) e indaga sul ruolo scientifico-culturale degli strumenti, dalla sfera armillare all'astrolabio, fino al cannocchiale che Galileo puntò verso il cielo ai primi del '600, ridisegnando la volta celeste. In uno splendido capitolo sull'arte appare come le scoperte di Galileo influenzino i pittori, spesso in opere commissionate dalla Chiesa che tanto lo aveva avversato. Nell'Assunzione della Vergine del Cigoli, la Luna mostra i suoi crateri e nella Fuga in Egitto di Elsheimer "per la prima volta un cielo che presuppone scoperte scientifiche guida la Sacra Famiglia". La secolarizzazione del cosmo cambiò la politica, inquinando il principio di autorità , e la storia delle idee : l'onda investì anche la Chiesa, dato che, a poco più di un secolo dall'abiura di Galileo, furono i gesuiti a costruire (padre Boscovich) l' Osservatorio di Brera (1762); un'avventura che continua a ispirare gli artisti come nel quadro del futurista Balla dove, a chiusura del libro, Mercurio passa davanti al Sole".
Collaborazione: Gildo Persone'.