Captati nello spazio 150 segnali di "vita intelligente"
ET è davvero più vicino
di MARGHERITA HACK
BENE, adesso incominciamo a marcare ET un po' più da vicino. Dopo anni di analisi dei segnali radio dello spazio profondo i ricercatori del progetto Seti (che cercano la vita intelligente nell'Universo) sono pronti a iniziare l'esame approfondito dei circa 150 luoghi del cosmo più promettenti. Lo faranno - come spiega un comunicato - dal 18 e 20 marzo dal radiotelescopio gigante di Arecibo, a Portorico.
Questi 150 punti sono quelli dove i segnali sembrano più forti o dove sono stati avvertiti ripetutamente. Almeno cinque o sei volte. Oppure provengono da una zona del cielo dove esiste una stella che ha sicuramente dei pianeti attorno. Il capo del progetto, Dan Werthimer, ammette che quei segnali "non hanno più di una probabilità su diecimila di appartenere a civiltà extraterrestri". E forse è molto ottimista.
Ma perché non esserlo? Quando iniziò, nel lontano 1964 (fu Frank Drake a lanciarlo, su suggerimento dell'italiano Cocconi e dell'americano Morrison), era davvero una scommessa impossibile. Si cercavano allora solo segnali artificiali, su banda molto stretta e sulla frequenza dei 21 centimetri. Banda stretta, perché poteva significare che non erano stati emessi da una delle tantissime sorgenti naturali. Sui 21 centimetri perché questa è la frequenza con cui emette l'atomo di idrogeno, che è il più diffuso nell'Universo. I 21 centimetri, si pensava, potrebbero essere una sorta di segnale universale di riconoscimento dell'intelligenza.
Per anni il progetto è andato avanti con pochi soldi e tanto sarcasmo (un membro del Congresso Usa si chiese: "Perché cercare l'intelligenza nello spazio? Vediamo prima se ce n'è un po' sulla Terra"); poi, nell'anniversario dello sbarco di Colombo nel Nuovo Mondo, ecco arrivare soldi e mezzi. E la decisione di non cercare più solo sul "canale 21" ma su migliaia di canali. Sono stati mobilitati inoltre molti telescopi in giro per il mondo. Tra questi, quelli del Cnr di Medicina, presso Bologna, e di Noto in Sicilia.
Il problema in questo caso è trovare però i computer in grado di fare miliardi di miliardi di calcoli, perché i radiosegnali in giro per lo spazio sono tantissimi. Serve setacciarli per trovare quelli più interessanti. E qui è accaduto qualcosa che nel 1964 sarebbe stato catalogato come un sogno fantascientifico: milioni di persone nel mondo hanno messo a disposizione il loro computer nelle ore in cui non vi lavoravano, per i calcoli di Seti. Astronomi, giornalisti, appassionati, hanno scaricato una specie di programma salvaschermo che in realtà permette ai ricercatori di Seti di utilizzare il computer quando è in pausa. Così, è stata macinata una quantità di calcolo pari a 4 milioni di anni-computer.
E' da questa ricerca estesa a livello planetario, da questo concorso di volontari senza volto, che sono usciti i 150 luoghi più interessanti.
Tra l'altro, questa ricerca viene di pari passo con la scoperta, dagli inizi degli anni 90 ad oggi, di oltre cento pianeti al di fuori del nostro sistema solare. Ormai si pensa che, quando si forma una stella, si formino anche dei pianeti. Tutto questo rende il sogno di Seti un po' più realistico. Adesso, almeno, sappiamo dove cercare.
Fonte: Il Messaggero.

http://ilmessaggero.caltanet.it/hermes/20030315/01_NAZIONALE/PRIMA_PAGINA/HACK.htm

Nota della Redazione: Non è proprio così, ed anche la Hack c'è cascata...