VERONESI: "SENZA SOSTEGNI ALLA SCIENZA LŽITALIA SI EMARGINA DAL MONDO SVILUPPATO"
Arance per sconfiggere il cancro In 2 mila piazze festa per la ricerca
A cura di Margherita Campaniolo
"Aiutare la ricerca fa bene alla salute. E le arance rosse di Sicilia, ricche di sostanze antiossidanti in grado di fare da scudo alle cellule contro i tumori, sono un intrigante simbolo di prevenzione". Così Umberto Veronesi, direttore scientifico dellŽIstituto europeo di oncologia, sposa lo slogan dellŽAssociazione italiana per la ricerca sul cancro, lŽAirc, per invitare i cittadini ad aderire domani alla Giornata delle arance. Ma coglie la palla al balzo per sollecitare governo e Parlamento a non rinunciare alla ricerca scientifica, perché significherebbe "condannare il Paese allŽobsolescenza culturale". La vendita benefica, organizzata con il sostegno della Regione Sicilia e del Consorzio di tutela arance rosse di Sicilia, è in programma in 2 mila piazze: 20 mila volontari dellŽAirc distribuiranno reticelle con tre chili di arance al prezzo di 8 euro. Il costo dellŽiniziativa (850 mila euro) è coperto dallŽassessorato siciliano alla Sanità e il ricavato sarà devoluto alla ricerca. In prima linea ci saranno anche le scuole. Oggi e domani 150 mila alunni di 5 mila istituti elementari e medi offriranno gli agrumi e distribuiranno un opuscolo informativo redatto dallŽAirc e rivolto ai più giovani. "Siamo alla quattordicesima edizione - ha ricordato il presidente dellŽAirc, Alfio Noto -. Nel 2002 la vendita ha fruttato 3,5 milioni di euro che, assieme ai fondi raccolti nella Giornata delle azalee e nella Giornata nazionale contro il cancro, hanno permesso allŽAirc di offrire agli studiosi 45 milioni di euro: il 35-40% di tutti i fondi che in Italia vengono assegnati in un anno alle indagini oncologiche". Ma questŽanno, ha sottolineato la principessa Maria Carla Borghese, madrina della manifestazione, "le nostre arance hanno un marchio in più: il "bollino dellŽEtna", lasciato dalla sabbia vetrosa eruttata dal vulcano. Macchie buone, che non tolgono nulla alla qualità dei frutti". La sfida dellŽAirc è di aiutare quel 50% di malati di cancro che ancora oggi non riesce a vincere il tumore. "LŽobiettivo - ha sottolineato Maria Ines Colnaghi, direttore scientifico dellŽAirc - è di accelerare i tempi della ricerca postgenomica, portandola il più in fretta possibile dal laboratorio al letto del malato". La nuova era, la cosiddetta proteomica, che porterà alla compilazione del "grande dizionario" delle proteine attraverso cui gli stessi geni esprimono la loro funzione, "richiederà molti anni di studio - ha precisato - perché, se per mappare il genoma dovevamo identificare circa 30-40 mila entità, per decifrare le proteine dobbiamo identificare 1-2 milioni di entità". La prima indagine sullŽuomo di terapia genica contro il cancro al polmone prenderà il via allŽIstituto nazionale dei tumori di Milano. "In questi giorni - ha precisato Gabriella Sozzi, ricercatrice dellŽIstituto meneghino - stiamo partendo con lŽarruolamento dei malati. In un primo tempo saranno 12, quindi 18". Nel frattempo valgono le regole della prevenzione, ha concluso Veronesi: "Da un lato eliminare i cancerogeni ambientali come fumo, virus (il Papilloma virus è causa di cancro dellŽutero), amianto e pesticidi, dallŽaltro alimentarsi in modo corretto con più frutta e verdura e meno grassi e sottoporsi agli opportuni controlli medici". La lotta al cancro è un impegno gigantesco e lŽex ministro non perde lŽoccasione per puntare il dito sullŽimportanza della ricerca: "Rinunciarci vuol dire condannare lŽItalia allŽemarginazione scientifica e tecnologica con la dipendenza da altri Paesi e fuga dei cervelli. Gli italiani che sono allŽestero tornerebbero volentieri a casa se fossimo in grado di creare una rete di ricerca di alto livello". Che, secondo Veronesi, fa gola anche ai neolaureati: "Le nuove generazioni di medici sono ansiose di immettersi nel mondo della ricerca, che considerano uno dei grandi ideali della loro vita".