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CENTRO UFOLOGICO NAZIONALE SEZIONE DI MANTOVA
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Notizie UFO
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AVVISTAMENTI UFO - Una palla di fuoco e' stata avvistata nel cielo sopra Bologna da molte persone, compresa una pattuglia delle forze dell'ordine e una persona che ha telefonato al 112 qualificandosi come vigile del fuoco. L'oggetto volante non identificato, scorto alle 19.20 dell'11 gennaio, ha solcato il cielo per 15 secondi in direzione sud-est. Alla torre di controllo del Marconi il fenomeno, presumibilmente un meteorite, non e' stato registrato, ed e' stato categoricamente smentito che potesse trattarsi di un velivolo in difficolta'. Analoghe segnalazioni sono state fatte alle forze dell'ordine, alla stessa ora e con le stesse caratteristiche a Parma e Reggio. A Serramazzoni di Modena, secondo quanto comunicato da una utente del NG it.discussioni.ufo, il fenomeno, o uno analogo, sarebbe stato segnalato "nella notte tra lunedi' 11 e martedi' 12, una palla di fuoco che durante il suo percorso nel cielo lasciava una scia luminosa". Qualora l'orario dovesse coincidere - la fonte, al riguardo, e' rimasta sul vago - potremmo sposare la tesi del meteorite; nell'eventualita' si sia trattato di due episodi differenti, o i meteoriti erano due o potremmo parlare di altro UFO.
Il 9 a Cava dei Tirreni, erano circa le 10.30, una ragazza ha notato un oggetto discoidale di colore nero, che ruotava su se stesso; l'ordigno ha sorvolato alcuni palazzi e poi si e' alzato sino a scomparire. L'oggetto non emetteva suoni, non aveva luci o colori di alcun genere. L'UFO aveva un diametro stimato in circa 10 metri; la durata del fenomeno e' stata di quasi due minuti.
SCOPERTO NUOVO PIANETA - La notte fra il 12 ed il 13 gennaio 1999 e' stata un florilegio di notizie via radio, tv, Internet e - il giorno dopo - sulla carta stampata circa la scoperta di un ennesimo (qualcuno ha detto diciottesimo) pianeta extrasolare. Articoli sono usciti, il 13, sui maggiori quotidiani italiani e stranieri (potete trovarne dei pezzi, nella data indicata, in Repubblica, Gazzetta di Mantova, Giorno, Corriere della Sera, Giornale di Brescia, Messaggero Veneto, Unione Sarda, Tempo, Messaggero oltrecche' nella stampa internazionale come persino il giornale greco Eleyzerotypia); Il Corriere della Sera ne ha parlato nell'URL http://www.corriere.it/corriere-online/corriere/1999/01/13/fin/a0079012.spm; Repubblica in http://www.repubblica.it/online/cultura_scienze/newplanet/newplanet/newplanet.html; il Messaggero in http://www.ilmessaggero.it/hermes/19990113/01_NAZIONALE/PRIMA_PAGINA/LIVI.htm; l'Unione Sarda in http://www.unionesarda.it/UNIONE/1999/13-01-99/13-01-99_EST01_A06.html.
Il Messaggero ha pubblicato il pezzo nella maniera curiosa che qui vi riproponiamo: "Lassu' qualcuno ci copia - Forse da oggi potremmo sentirci meno soli in un universo - così afferma la teoria del Big Bang - in continua espansione da circa 15 miliardi di anni. Dalla Nuova Zelanda alcuni astronomi hanno annunciato di aver rintracciato nella Via Lattea una specie di fratello gemello della nostra vecchia Terra. Un corpo celeste sito al di fuori del sistema solare, ma con una massa e un'orbita attorno al suo Sole piu' o meno simili a quelli del nostro pianeta. E dunque - almeno potenzialmente - capace di ospitare qualche forma di vita. Dopo anni di caccia cosmica al "pianeta perduto", un gruppo di scienziati neozelandesi, australiani, giapponesi ed americani ha annunciato dunque di aver fatto centro. E in una regione, tutto sommato, a due passi dal nostro sistema. Tra miliardi e miliardi di stelle, ne hanno individuata una nella via Lattea, a circa trentamila anni luce di distanza, che presentava una di quelle "irregolarita' gravitazionali" che fanno scattare l'attenzione degli Indiana Jones del Cosmo, impegnati nella caccia del "pianeta perduto". Solo che, in questo caso, gli astronomi che conducono le loro ricerche negli osservatori di Mont John in Nuova Zelanda e di Mount Stromlo, vicino a Camberra in Australia, hanno utilizzato una nuova tecnica, la cosiddetta "microlente gravitazionale", per individuare la natura del corpo celeste - ovvero se si tratta di una stella o di uno, o piu', pianeti - capace di procurare tale "irregolarità gravitazionale".
In questo caso le oscillazioni dell'anonimo sole della Via Lattea sarebbero provocate da un pianeta situato a una distanza simile a quella che separa la Terra dal Sole e dotato di una massa solo leggermente superiore a quella del nostro globo. Dopo aver verificato i calcoli della curvatura della luce emessa dalla stella indagata, il professore Philip Yock, docente dell'Universita' di Auckland in Nuova Zelanda, ha potuto proclamare di aver fatto Bingo. Il corpo che con la sua massa provocava quella curvatura era da considerarsi un "pianeta terrestre", ovvero un fratello della nostra Terra. Un gemello per ora rimasto senza nome, ma oggetto di grandi attenzioni. 'Le condizioni di questo pianeta sono tali da consentire un qualche tipo di vita, anche se non nelle forme in cui noi la conosciamo', ha affermato il professor Yock. La scoperta e' stata comunicata alla Societa' americana di astronomia. Ed e' stata riferita ad Austin, nel Texas, al congresso che riunisce astronomi del mondo intero. Una comunicazione che ha l'effetto di un macigno gettato nello stagno dello scetticismo e della frustrazione. Da quando - alla fine del 1995 - furono per la prima volta individuate nella stella Pegaso 51 irregolarita' gravitazionali dovute presumibilmente alla vicinanza di un grosso pianeta, si sono susseguite in tutto 17 "scoperte" di possibili gemelli della Terra. Salvo poi a verificare che non erano nemmeno lontani parenti del nostro mondo. Secondo il piu' celebre cacciatore di "pianeti perduti", l'astronomo Geoffrey Marcy, i nuovi sistemi solari scoperti - gli ultimi nelle costellazioni del Delfino e dei Pesci - non hanno alcuna caratteristica che li accomuni alla Terra. Si tratta infatti di pianeti enormi, con una massa superiore a quella di Giove, e tutti assai vicini alle loro stelle, con orbite assai piu' ellittiche rispetto a quelle percorse dai pianeti del nostro sistema solare. 'Si tratta di giganti in grado letteralmente di spazzar via dai loro sistemi pianeti di dimensioni simili alla Terra', ha sostenuto il professor Marcy. 'E' un grave colpo alla ricerca di vita intelligente nella nostra galassia', aveva concluso l'astronomo.
Un suo collega, il professor William Cochran, dell'Universita' del Texas, aveva spinto la sua delusione fino a mettere in dubbio le attuali teorie sulla formazione dei pianeti. 'Questi colossi della stazza di Giove difficilmente hanno potuto formarsi dalle stelle attorno a cui gravitano, forse provengono da altrove', aveva ipotizzato. Ora la scoperta annunciata in Nuova Zelanda rida' fiato e argomenti alla ricerca di forme di vita intelligente al di fuori del nostro sistema solare. Non e' ancora possibile stabilire se sulla superficie dell'anonimo fratello gemello della Terra vi siano acqua o altri elementi essenziali per sostenere forme di vita simili alla nostra. Ma la speranza illumina un nuova parte del Cosmo. In attesa che la messa in orbita del nuovo telescopio spaziale, prevista per l'anno 2007, possa far compiere nuovi passi in avanti".
Un intervento specifico (e scettico) sul NG it.discussioni.ufo ha condannato il grande clamore suscitato dalla notizia della scoperta del pianeta, individuato sfruttando l'effetto di lente gravitazionale, la cui esistenza deve essere ancora confermata, dato che al momento vi sarebbero solo "indizi dell'esistenza di un corpo di massa sub-gioviana che ruota attorno ad una debole nana rossa". Il comunicato stampa del gruppo che ha effettuato la scoperta e' consultabile all'URL http://www.nd.edu/~srhie/MPS/98-BLG-35/press.html; si veda anche il sito http://news.ninemsn.com.au/technology\19990112_2140461_218_0105.asp.
KGB FILES: I PRIMI RISULTATI - Non c'e' pace per i KGB files. Giuseppe Monticelli, responsabile della sezione CUN di Lodi, Ettore Maini, referente per quella di Piacenza, assieme al collega Giuseppe Piccoli ci hanno fatto pervenire i primi risultati dello studio sui piu' interessanti footage russi (gli scontri UFO in volo, l'autopsia, il recupero del disco precipitato). I nostri colleghi, in un documento siglato a tre mani, ci hanno inoltrato questo rapporto: "Confermiamo l'impressione negativa. Non e' necessario essere specializzati in anatomo-patologia per capire che, per quanto concerne l'autopsia, il tessuto cutaneo dell'addome sia un 'nonsenso'. In uno dei fotogrammi ove i 'medici' stanno tagliando il bordo inferiore del corpo dell'alieno si nota chiaramente che lo spessore sottocutaneo di tessuto adiposo e tessuto muscolare - per quanto esile potesse essere 'l'alieno' - non raggiunge lo spessore di 5 mm. Innaturale poi la 'piega' assunta dal lembo di addome che, dopo essere stato tagliato, viene sollevato da uno dei medici. Non ci soffermiamo sull'avambraccio, che non ci 'azzecca' col moncone di braccio rimasto attaccato. Se si guarda la foto a pagina 4 di Dossier Alieni e si controlla il margine reciso del tronco si nota che la sezione e' appiattita ed ha una conformazione piatta come 'uno stoccafisso gelato', con il margine destro che finisce con un angolo talmente acuto che non trova riscontro in nessun altro caso. La facilita' poi nel girare il tronco fa ritenere che il materiale usato sia plastica o cartapesta plastificata.
La dottoressa che si vede di spalle calza degli stivali che non hanno niente a che fare con le sale autoptiche, idem per i guantoni. Inoltre il tipo di camice indossato e' di quelli che si usano per le visite in corsia. Arrivando al disco, abbiamo notato che in una delle poche inquadrature girate sul fianco sinistro si nota che lo spessore del 'disco' e' troppo esiguo, sicuramente meno di 1 metro, (chissa' perche' le riprese non sono state effettuate anche nella parte posteriore).
Per quanto riguarda i caccia anche se non siamo degli esperti, riteniamo che sia piu' che verosimile l'ipotesi gia' formulata di duelli tra caccia e tiri ai bersagli. Giuseppe Monticelli, Ettore Maini, Giuseppe Piccoli". Precisiamo che sia Monticelli che Maini hanno una lunga pratica ospedaliera. Monticelli ci ha poi inoltrato il verdetto di un medico dell'ospedale di Lodi, che ha preteso l'anonimato. Il documento riferisce, in merito all'autopsia: "Abbigliamento non consono ad un esame autoptico, anche per un esame su un corpo umano. Se sono medici devono essere degli imbecilli. Tronco squadrato, troppo perfetto per essere il risultato di un qualsiasi incidente. Probabilmente artificiale. Film di fantascienza, di scarso interesse. Eseguito senza nemmeno una consulenza medica. Inutile prendere in considerazione altri aspetti. Firmeremo esclusivamente dichiarazioni su filmati che ci consentano una valutazione obiettiva, dove e' possibile visionare manipolazioni mediche per intero".
Questo il parere del fisico Luis Lopez, consulente scientifico del CUN Milano e referente per la città' di Cinisello Balsamo: "Per quanto concerne l'autopsia, alcuni dettagli, come il tipo di forbici, sono corretti. Stupisce invece che i dottori non portino mascherine, non siano protetti ma anzi agiscano come se fossero sicuri di non esporsi ad alcuna contaminazione (pure negli anni Sessanta i russi ben conoscevano i pericoli delle contaminazioni batteriche e virali). E' come se avessero confidenza con il 'materiale' alieno trattato. Ad un certo momento uno di questi dottori mette la testa quasi dentro il tronco alieno. Degli esperti avrebbero usato maggiori precauzioni. Durante l'autopsia non fuoriesce sangue, i guanti dei dottori appaiono puliti. Il poco liquido che macchia di giallo i guanti e' dunque plasma, non sangue. Chiaramente l'essere, cosi' mal ridotto, si e' gia' dissanguato. Nel complesso quest'autopsia mi pare assai meno credibile rispetto a quanto abbiamo visto nel Santilli Footage. Per quanto riguarda il recupero del disco, non si riesce a capire se esso sia conficcato in superficie. Se cosi' fosse, il terreno sottostante dovrebbe essere gonfio e smosso e dovremmo avere della polvere e della terra sul disco, ma non e' cosi'. L'oggetto, inclinato, dovrebbe avere spazzato via gli alberi in fase di caduta, invece essi appaiono intatti, si intravedono solo dei rami rotti davanti al disco e non dietro. Questo dovrebbe fare pensare che sia caduto quasi in verticale. Ma se fosse stato cosi', il terreno avrebbe dovuto essere stato rialzato. Non ci sono tracce di bruciatura, eppure se il disco e' precipitato con l'angolazione che vediamo, avremmo dovuto avere attrito e liberazione di calore. Effettivamente pero' non si nota della neve accanto alla base del disco; potrebbe essere stata sciolta dal calore. La struttura del disco appare in ferro; il colore della struttura ricorda pero' manufatti umani; a terra vi sono travi e slitte per spostarlo; esso non ha abbattuto gli alberi dietro di se', anzi sembra appoggiato ad uno di essi. Cio' significa che l'ordigno dovrebbe essersi fermato in cielo, poi si e' inclinato e poi e' caduto 'a piombo' a terra; questo e' quanto si ricava dall'inclinazione, che ci fornisce la traiettoria della caduta. Noto anche che gli alberi circostanti, oltre a non essere stati abbattuti, sono verdi. Non sono stati bruciati. E o questa e' una contraddizione o il disco si trovava nella foresta da molto tempo, il periodo necessario per permettere alla vegetazione di ricrescere (ma in questo caso non sarebbe esso stesso stato ricoperto dalla vegetazione? O questa e' stata rimossa dai russi?). Tutt'intorno non ci sono pezzi o frammenti del disco. Di esso non riusciamo a capire se stiamo vedendo il sopra o il sotto. Il disco potrebbe essersi spezzato - per questo non ha smosso il terreno - e capovolto. Effettivamente lungo un lato sembra di intravedere una linea spezzata. Si nota poi uno sportello e in un angolo una scaletta componibile composta da travi forate. E' molto piccola ed i suoi scalini non sono per un piede umano, ma la fattura non pare futuristica, ma ricorda certe scale utilizzate negli anni Sessanta. La mia valutazione e' che non stiamo assistendo ad un incidente vero e proprio. Non escluderei che il filmato si riferisca ad un test con una V-7 nazista ricostruita dai russi. In tal caso il filmato avrebbe un valore eccezionale, non esistendo una documentazione certa al riguardo. Ma a naso penso di avere a che fare con due film falsi".
E intanto l'ufologo olandese Andy Denne di Nijamengen ha protestato con Kal Korff per essere stato improvvisamente ed immotivatamente escluso, dopo i primi accordi, dallo studio dei frammenti dei rottami russi.
MANTLE E MATTHEWS PRENDONO LE DISTANZE DAL TENT FOOTAGE -
Con una mail inviata alla ML di UFO Updates i ricercatori UFO indipendenti Philip Mantle - uscito dalla BUFORA per il suo discusso coinvolgimento nella commercializzazione del Santilli Footage - e Tim Matthews (matthews@zetnet.co.uk) hanno preso le distanze dal Tent Footage. "L'anno scorso - hanno scritto i due - abbiamo condotto un'approfondita inchiesta sul Tent Footage, dopo che Philip era stato contattato da uno dei tecnici che sosteneva di avere partecipato alla falsificazione del video. Mantle scopri' cosi' che la ditta coinvolta nel falso era la ARK Music Ltd. di Milton Keynes, in collaborazione con tali Andy Price-Watts e Keith Bateman. Grazie ad un articolo apparso sul giornale britannico 'Mail on Sunday' - due pagine a firma Nick Fielding - sono emersi nuovi dettagli circa le relazioni tra Ray Santilli e la ARK Music Ltd. Ancora una volta siamo stati in grado di penetrare all'interno degli intrecci di un importante scherzo UFO. Firmato, Tim Matthews - Lancashire UFO Society/British UFO Studies Centre".
La notizia in realta' per noi e' gia' vecchia, in quanto da tempo sia La Rete sia le riviste della Futuro avevano puntualizzato come Santilli fosse rimasto vittima di uno scherzo giocatogli da alcuni amici incaricati di riconfezionargli le bobine avute da Jack Barnett. Lo stesso Santilli ha ammesso di non avere mai dato credito alla 'scena della tenda' - che difatti non e' stata venduta alla tv italiana, ad esempio, ne' si e' vista in altri programmi trasmessi nei paesi di lingua inglese, in Spagna e Germania - in quanto Barnett non gliene aveva parlato. Il processo di lavorazione (per salvaguardia) delle bobine si sarebbe reso necessario dopo che i frames contenenti la visita di Truman all'alieno, rovinati e accartocciati, si sarebbero sbriciolati nelle mani di Santilli. In Italia la 'scena della tenda', un documento che pur se falso meritava di essere visto, e' stato presentato in una delle videocassette allegate dalla Futuro all'enciclopedia Fabbri 'UFO dossier X', dal titolo "Autopsie di alieni?". Altri colleghi stranieri non hanno avuto la possibilita' di visionare questo filmato - seppure falso ma di cui si sta parlando moltissimo - non avendo avuto un canale privilegiato con Santilli.
Collaborazione: Errol Bruce-Knapp, UFO UpDates (http://www.ufomind.com/ufo/updates).
UFO SOPRA LIMA -
Il dottor Giorgio Pattera, biologo e membro del Direttivo del CUN, e' stato ufficialmente incaricato di condurre le analisi chimiche nei casi di incontri ravvicinati con tracce. Chiunque abbia dunque materiale da sottoporre, se ovviamente supportato da segnalazioni UFO che diano un minimo di credibilita', puo' contattare il collega scrivendogli alla mail patterag@netsis.it. La redazione de La Rete esprime i meritati complimenti al collega, per questo ruolo basilare all'interno dello staff scientifico del CUN.
E proprio Pattera ci ha fatto avere il pezzo che segue: "Durante il periodo delle feste natalizie si e' portati, nelle fredde serate che accompagnano la fine dell'anno, a scrutare la volta celeste, condizioni meteo permettendo: dal bimbo che spera di scorgere la slitta volante di Babbo Natale, all'irriducibile romantico in cerca della Stella di Betlemme. Nulla, tuttavia, poteva far presumere al Sig. Massimo G., ventisettenne parmigiano residente in quel di Noceto (le generalita' complete sono nell'archivio CUN), di essere 'prescelto' per assistere, il primo giorno del 1999, ad un inconsueto quanto incredibile 'incontro ravvicinato' nei cieli di Lima.
'Mi trovavo nella capitale peruviana per motivi di famiglia (mia moglie Angela e' nata in Peru' da emigrati genovesi) e con alcuni amici avevo affittato un camper per trascorrere qualche giorno di vacanza'; così inizia il resoconto testimoniale del Sig. Massimo, che, non appena rientrato a Parma, ha voluto subito contattare il responsabile provinciale del Centro Ufologico Nazionale, il concittadino Giorgio Pattera. 'Il 1° gennaio - prosegue il Sig. M.G. - verso le h. 20.00 (era gia' buio, ma si intravedeva ancora dietro i monti il cielo illuminato dal chiarore del sole) eravamo in quattro a bordo del camper, nel quartiere Barranco (a circa un km. dalla spiaggia di Lima) e stavamo osservando, per l'appunto, gli ultimi bagliori del tramonto sulla cordigliera andina. All'improvviso, nel silenzio piu' assoluto, e' comparsa una luce molto intensa, di forma ovale, che si muoveva sulle creste dei monti, velocemente ed in modo discontinuo (su, giu', destra, sinistra, a scatti). Per quest'ultimo motivo abbiamo subito escluso l'ipotesi che si potesse trattare d'un aereo; abbiamo continuato a seguirla con lo sguardo per cercare di capire cosa poteva essere, ma ne' io ne' mia moglie ne' le sue due amiche siamo riusciti a dare un'interpretazione logica del misterioso fenomeno. La forma luminosa e' rimasta visibile per una ventina di secondi; poi e' scomparsa alle spalle di una serie di palazzi, a circa tre km di distanza, senza piu' riapparire. Nei giorni seguenti i quotidiani locali riportavano la notizia, descrivendo lo strano episodio cosi' come noi l'avevamo osservato e dandone ampio risalto (in Peru' gli avvistamenti UFO sono all'ordine del giorno, n.d.A.).
Il 6 gennaio rientravo in Italia per riprendere il lavoro; sabato 9, mentre mi trovavo in servizio, mi e' capitato per caso di ascoltare, nel corso di un programma trasmesso da ItaliaUno, la notizia inerente lo stesso fenomeno da me osservato: nei giorni precedenti, in Peru', era stato avvistato un UFO e, addirittura, il servizio era corredato dal filmato originale della traccia luminosa lasciata dallo strano oggetto volante. Sono rimasto letteralmente sconcertato e in quel preciso istante ho avuto la conferma della validita' del mio avvistamento, rivedendo in tv cio' di cui ero stato involontario quanto attonito testimone oculare. Allora non ho resistito al desiderio di saperne di piu' ed ho cercato di mettermi in contatto, per esporgli le mie sensazioni, con l'esperto 'di casa nostra' Giorgio Pattera.
In effetti, la casistica mondiale di avvistamenti UFO riserva a Brasile, Puerto Rico, Peru' e a tutta l'America centromeridionale un'elevata percentuale di casi. Questo tuttavia non accade solo dall'inizio della cosiddetta 'ufologia moderna' (1947), ma sembra essere una costante legata alla storia ed all'evoluzione di quelle popolazioni; come del resto e' accaduto per le civilta' del bacino del mediterraneo. L'archeologia infatti e' ricca di ritrovamenti, all'interno delle piramidi centroamericane, che deporrebbero a favore di visite extraterrestri nel lontano passato di quei Paesi: incisioni su lastre tombali (Palenque), iscrizioni su sarcofagi Maya, maschere funerarie di fattezze aliene, ecc. Perfino gli storiografi ed i missionari al seguito dei "conquistadores" Pizarro e Cortes narrarono 'di strani prodigi luminosi in cielo, di cui gli Indios non parevano essere meravigliati piu' di tanto, come se fossero usi a vederne'.
Per non parlare delle celebri "piste" di Nazca, sull'altopiano peruviano, dalle strane caratteristiche: possono essere individuate e interpretate SOLO dall'alto, anche se furono realizzate in un'epoca in cui, a volare, da quelle parti c'erano solo i condor...".
Autore: Giorgio Pattera, responsabile CUN Parma (http://web.tin.it/newcom/parma/cun/).
SONDA SU BERGAMO -
Un gruppo di amici avrebbero notato, la mattina di venerdi' 15.1.1999, "qualcosa di strano e molto luminoso apparire nel cielo e poi andarsene". L'oggetto, avvistato all'incirca alle 7.30 nel bergamasco, era paragonabile ad una sonda.
Collaborazione: Massimo Marasi, CUN Parma.