INTERVISTA ESCLUSIVA A METHUSALEM MEIER

Luci ed ombre dei Contatti dalle Pleiadi

Da molti anni il contattista svizzero Billy Meier afferma di ricevere messaggi dagli abitanti delle Pleiadi. Ed a riprova mostra centinaia di nitidissime foto di UFO e filmati. Gli ufologi sono divisi tra scettici e credenti. Ed a chi accusa Meier di falso, così risponde il figlio...

Alfredo Lissoni

Del caso di Eduard "Billy" Meier, il contattista svizzero che sostiene di intrattenersi con gli abitanti delle Pleiadi, il pubblico italiano venne a sapere proprio dalle colonne del Giornale dei Misteri. La vicenda è nota e da allora divide il pubblico fra scettici e credenti. Meier, che iniziò a raccontare le proprie esperienze nel 1975, il 28 gennaio di quell'anno si trovava in un prato nelle vicinanze di Hinwill (Zurigo) quando un UFO prendeva terra e ne usciva una splendida ragazza bionda, in tuta, che disse di chiamarsi Semjase. Con la bella extraterrestre, che sosteneva di provenire da Erra di Taygeta, un pianeta delle Pleiadi a 500 anni luce da noi, Meier avrebbe in seguito ripetutamente comunicato per mezzo della telepatia. Da quel momento il contattista svizzero divenne un profeta della Nuova Era, a suo dire scelto dai Pleiadiani per condurre l'umanità in pericolo ad una rinascita spirituale; a Hinterschmidrüti, ove in seguito si trasferì, avrebbe avuto almeno 250 contatti fisici con gli alieni (interrottisi nel 1978) ed un numero incalcolabile di contatti mentali, raccolti nei Libri di Semjase (mai pubblicati), composti da oltre diecimila pagine e spazianti dalla vita extraterrestre alla storia dell'uomo, dalla scienza all'astronomia alla spiritualità. Semjase non sarebbe stata peraltro l'unico canale di Meier, che a cinque anni avrebbe avuto il primo avvistamento nel 1942 e che, dopo il 1975, avrebbe parlato anche con i Pleiadiani Safth, Asket, Semjase, Quetzal, Ptaah, Florena e con molte entità semispirituali, pruliridmensionali o bidimensionali sino ai quasi divini Arahat-Aterasata e Petali. Durante questi incontri Meier avrebbe attinto ad una fetta considerevole dello scibile dell'universo, memorizzando 50 milioni di simboli alieni; il contatto sarebbe stato quasi esclusivo (solo altri quattro suoi collaboratori lo avrebbero condiviso, ma non il suo attuale portavoce Guido Moosbrugger) in quanto gli Errani, vivendo in uno stato vibrazionale diverso dal nostro risentirebbero della vicinanza dei terrestri (con l'eccezione di Meier, in grado di entrare in uno stadio vibratorio sopportabile).

CONTATTI DALLE PLEIADI

Dopo il primo incontro, Meier rilasciò un'intervista all'ufologa tedesca Ilse von Jacobi, per un articolo che fu pubblicato l'8 luglio 1976 sul popolare settimanale Quick, poi ripreso da altre riviste europee. L'anno seguente Meier iniziò a parlare in conferenza, conquistando subito molti seguaci;

a dimostrazione della veridicità delle sue affermazioni iniziò a raccogliere molte foto di UFO straordinariamente nitide ed a divulgare una fitta messaggistica in parte tecnico-scientifica, in parte spirituale, che sfocerà nella stesura del Talmud Emmanuel, un testo religioso contenente i veri insegnamenti di Gesù (che per inciso Meier avrebbe incontrato durante un viaggio nel tempo, assistendo all'episodio del discorso sulla montagna ed apprendendo che il vero nome di Cristo era Emmanuel e che era stato inviato dai Pleiadiani sulla Terra).

Con le prime donazioni Meier comperava a Hinterschmidrüti una fattoria, battezzata Semjase Silver Star Center e fondava una comunità spirituale chiamata "Freie Interessengemeinschaft für Grenz und Geisteswissenschaften und Ufologiestudien" (FIGU), ovvero Libera Comunità di Interessi per le Scienze Spirituali e di frontiera e per gli Studi Ufologici. Da molti anni essa commercializza qualunque cosa legata a Meier, dalle foto ai video alle magliette; e poi libri, opuscoli, spille e gadget vari, rivendicandone il copyright (tant'è che la casa editrice Diffusione Nazionale di Milano, che nel '96 aveva pubblicato alcune foto UFO di Meier in un Annuario Ufologico, si era vista recapitare una richiesta di rimborso).

In Italia di Meier esiste un solo volume che contenga una minima parte delle comunicazioni pleiadiane, "Messaggi dalle Pleiadi" (l'altro libro, "Contatti dalle Pleiadi" è un testo fotografico a firma Brit e Lee Elders; entrambi i libri sono stati editi da Rizzoli; lo scrittore Gary Kinder ha poi pubblicato "Anni luce"); l'altro volume di prima mano, solo recentemente tradotto in inglese dal tedesco, "And yet... they fly!", è l'opera del portavoce di Meier Guido Moosbrugger (che alcuni ritengono essere il vero contattista ed il vero autore dei messaggi). Punti cardine di questo credo acquariano, il fatto che l'uomo sia stato creato da alieni, che vi sarà una distruzione finale (il 18 marzo 1978 Meier sarebbe stato portato nel futuro ed avrebbe visto le rovine di S.Francisco, annientata da un terribile terremoto; peccato che la foto che vi scattò sia identica ad un dipinto apparso un anno prima sulla rivista francese Geo; in seguito la foto venne fatta sparire) e persino che, nel febbraio 1995, i Pleiadiani avrebbero lasciato il nostro pianeta, in particolare la loro base sotterranea in Svizzera attiva fin dalla fine del 1600, e sarebbero tornati sul loro mondo, lasciando a Meier il compito di divulgare i loro insegnamenti. Tutto ciò è condito da informazioni scientifiche ed astronomiche avanzate (ad esempio, Meier avrebbe saputo con anni d'anticipo del buco nell'ozono; ma in realtà gli scienziato americani Nick Balaskas e Harold Shiff ne avevano trattato nel 1975 durante un corso di chimica atmosferica alla York University, che ebbe grande risalto mediatico).

Il vero punto di forza del caso Meier sono, secondo i suoi estimatori, foto e filmati, tutti chiarissimi e nitidissimi. In realtà a ben vedere, delle tante fotografie realizzate da Meier (nel 1995 erano 1054) molte mostrano l'UFO sfuocato e lo sfondo nitido, o viceversa, e ciò è tipico dell'uso di modellini posti a pochi metri dalla macchina fotografica. Diverse associazioni ufologiche hanno contestato, nel corso degli anni, l'autenticità di questo materiale: l'Americana Ground Saucer Watch, che analizzò dieci foto, vi trovò traccia di fili; lo stesso accadde nel '95 quando la British UFO Research Association esaminò una foto e trovò il filo che reggeva il modellino (l'analisi al computer venne pubblicata da Philip Mantle sulla rivista inglese UFO Times). Alle stesse conclusioni è giunto l'ufologo scettico americano Kal Korff che, durante la sua visita al Semjase Silver Star Center, acquistò 186 fra le migliori foto (per la bellezza di quasi un milione e mezzo di lire) e le analizzò al computer trovando diversi fili; scettici anche gli ufologi "credenti" Bruce Maccabee e Colman von Keviczky (che stimò i "dischi" di Meier in modellini di 60 cm; l'ufologo spagnolo Manuel Fernandez confermò le misure triangolando le distanze degli UFO rispetto al panorama circostante).

Altre foto sono state realizzate con doppie esposizioni e fotomontaggi. Vi sono però diversi filmati (almeno 12), uno dei quali, mostrante un disco che procedeva in linea retta, giudicato "impossibile da falsificare". Anche in quest'occasione, però, diversi ufologi si sono detti scettici. A cominciare dal professor Corrado Malanga dell'Università di Pisa, che ha affermato che i video sarebbero contraffatti con la tecnica detta di genloccatura (ovvero di sovrimpressione computerizzata), usata per inserire su uno sfondo un UFO in movimento.

Secondo lo scettico Philip Klass, giornalista aeronautico, Meier utilizzerebbe dei modellini appesi ad una canna da pesca (ciò spiegherebbe perché il filo sia invisibile ad occhio nudo e perché molti UFO volerebbero solo con moto rotatorio); in ogni caso, dovrebbe utilizzare dei complici. In effetti, dei modelli di dischi sono stati trovati nel suo granaio e uno nel granaio di un suo collaboratore, Hans Jacob. Sono stati trovati anche negativi e fotografie di UFO parzialmente bruciate, perché malamente truccate e per questo distrutte. Recentemente persino la stessa moglie di Meier, Popi, a seguito di un litigio, ha ammesso all'ufologo svizzero Martin Sorge che il marito truccava. Di molte foto è stata identificata la reale fonte: quella che raffigura i due piloti pleiadiani Asket e Neera è stata tratta da un episodio del Dean Martin Show del 1975; le due splendide extraterrestri altro non erano che le vallette del programma; una foto che mostra rendez-vous tra l'Apollo 18 e la capsula sovietica Soyuz del 17 luglio 1975, che Meier dice di avere immortalato a bordo di un disco volante, è stata ripresa dalla televisione; lo stesso dicasi per le "sue" foto di Venere (in realtà di fonte NASA); l'immagine di una stazione aliena è stata infine realizzata sfuocando debitamente il progetto di una stazione spaziale terrestre, l'Island One, presentata nel libro del fisico Gerard O'Neill "The High frontier - Human colonies in space" (Morrow, 1977). Infine, nelle tre foto scattate, a suo dire, mentre era in orbita attorno alla Terra e mostranti parecchi UFO, i ricercatori hanno individuato il riflesso di una finestra e di un albero. Erano state riprese ancora una volta da uno schermo televisivo.

Anche sugli alieni Meier ha fornito versioni contrastanti; dapprima Asket sarebbe arrivata da "DAL", un universo parallelo e gemello al nostro, poi da Erra (che egli avrebbe visitato di persona nel 1975); poi, dopo che nel 1995 numerosi scienziati ribadirono che le Pleiadi sono un ammasso stellare (composto da 254 stelle, nella Costellazione del Toro) troppo giovane e caldo per poter ospitare pianeti abitati, Meier disse che i suoi alieni non erano Pleiadiani ma Pleiariani, in ricordo del loro condottiero Plejos.

TUTTO FALSO, DUNQUE?

Nei racconti di Meier vi sono molte altre contraddizioni. A differenza di quanto sostiene, non iniziò ad interessarsi di ufologia negli anni Settanta; già nel 1964 venne arrestato ed espulso dall'India per aver tentato di vendere false foto di UFO. La sua prima foto UFO "autentica" (cinque luci in formazione) era stata pubblicata nel 1959 sulla rivista contattistica tedesca UFO Nachrichten, a firma di "Eduard Meier, del Gruppo UFO-IFO di Uitikon, Svizzera". Non è neanche vero che sia digiuno di ufologia: per anni ha acquistato regolarmente materiale sugli UFO alla libreria Schnarwiler di Wetzikon. Nel 1974, con un annuncio sulla rivista tedesca Esotera, radunò una decina di persone interessate alla metafisica, cui confidò, con un anno di anticipo rispetto alla versione ufficiale, di avere stabilito un contatto fisico con un gruppo di alieni provenienti dalle Pleiadi.

Nel corso degli anni Meier ha anche esibito bruciature al suolo e quattro campioni di metallo extraterrestre. Questi ultimi sono stati però esaminati nel marzo del '78 dal Laboratorio Federale di Zurigo, che li ha identificati come normali metalli terrestri. Alla stessa conclusione è giunto anche il dottor Walter Walker, un esperto di metallurgia dell'Università di Tucson, Arizona (ma a che pro, se bluffava, sottoporre i reperti ad analisi? Meier manipolava o era manipolato?).

A difesa di Meier si sono levati diversi ufologi: gli americani Wendelle Stevens, Gary Kinder, Brit e Lee Elders e Tom Welch, che hanno costituito una società, la Genesis III Productions Limited, per lo sfruttamento dei diritti delle foto di Meier (materiale ora rivendicato in esclusiva dal FIGU, che pare si sia detto sfruttato da Stevens); i newagers James Deardorff e Randolph Winters; l'assai discusso analista fotografico Jim Dilettoso; il giornalista tedesco Michael Hesemann. Anche la tv giapponese e l'emittente televisiva tedesca RTL hanno difeso l'autenticità delle immagini. A detta dei seguaci di Meier le poche foto contraffatte (quelle smascherate al cento per cento sono una trentina) sarebbero state realizzate dai nemici di Meier, e non dal contattista svizzero, e divulgate per screditarlo. E ribadiscono che gli UFO, a Hinterschmidrüti, li hanno visti in molti.

I nomi noti di questi UFOtestimoni, asseriscono gli scettici, sono in realtà solo quattordici, molti dei quali membri del FIGU (Hesemann ne ha rintracciati però ventidue); ma potrebbero esservi altri avvistatori nascosti. Vi è chi sostiene che il fenomeno degli avvistamenti UFO nella zona di Hinterschmidrüti fosse preesistente all'arrivo di Billy Meier; uno dei vicini del contattista svizzero (la zona è composta soltanto da sette abitazioni) sostiene di vedere da anni i globi di luce che sorvolano la vallata, ed ha elaborato in merito una teoria orgonica che nulla ha a che vedere con i Pleiadiani; altri studiosi ritengono invece che le misteriose apparizioni siano invece da attribuirsi alla presenza di una vicina quanto segreta base missilistica militare. Meier potrebbe dunque essersi inserito in un contesto ufologico già avviato, sfruttando la situazione? Ed in tal caso, mente sapendo di mentire?

L'INTERVISTA AL FIGLIO

Non potendoglielo chiedere direttamente (non solo non ce lo avrebbe detto, ma inoltre da molto tempo non rilascia più interviste, con l'eccezione di quella concessa a suon di dollari al giornalista televisivo messicano Jaime Maussan), abbiamo intervistato suo figlio Methusalem. "Le foto false", ci ha raccontato, "sono state create e veicolate dai nemici di mio padre, come quella raffigurante la stazione di O'Neill. Non era una delle foto di mio padre. É comunque vero che esistono tre stazioni extraterrestri nello spazio, ma non sono dei Pleiadiani, e non sono più occupate. I Pleiadiani non hanno bisogno di stazioni spaziali con la pista d'atterraggio. Questa è una barzelletta. I loro dischi possono restare sospesi in aria senza pista... Anche per quanto riguarda la foto di Asket e Neera, non è come la racconta Korff. All'epoca non esisteva la tv via satellite, non avremmo potuto assolutamente registrare il Dean Martin Show. Mio padre fotografò effettivamente le due aliene, ma quando consegnò il rullino per lo sviluppo, gliene venne restituito un manipolato; la falsificazione venne operata da un individuo manipolato negativamente dagli Uomini In Nero (un team segreto che screditerebbe gli UFOtestimoni; N.d.A.). Sfortunatamente, solo nel '98 ci siamo accorti che quella foto era stata falsificata. Klass, poi, dice sempre che usiamo modellini appesi ad una canna da pesca, ma mio padre è un disabile senza un braccio, ed era solo quando ha scattato le foto. Come poteva fare, come poteva tenere in mano la macchina fotografica e la canna?

Quanto a mia madre, non so perché si comporti così, dicendo che mio padre ha usato dei modellini. So che lei in quel periodo soffriva di disturbi psichici. Lei conosce la verità: eravamo entrambi presenti quando sono arrivate le astronavi. Le ho viste anch'io, pur non avendo mai visto le aliene. Del resto, io non cerco il contatto; ritengo che sia assai più importante l'insegnamento. Quanto alle foto, dal 1982 i Pleiadiani non si fanno più fotografare, perché oggi con il computer è facilissimo creare delle foto false. Io stesso, per prova, ne ho create due. Dunque, la foto non è più una prova". "Gli alieni", prosegue, "ci hanno dato altre prove; vent'anni fa hanno portato, dal museo di un altro pianeta, una pistola laser, con la quale mio padre ha forato un albero. L'arma era tarata sulle onde cerebrali della persona, in modo da poter essere utilizzata solo da elementi positivi e non da folli o aggressivi. In seguito gli alieni se la sono ripresa. Guai se fosse caduta nelle mani di qualche governo. Quanto ai frammenti di UFO, sono sì composti da metalli presenti anche sulla Terra, ma sono fusi con una lega che la nostra tecnologia ancora non conosce. Ci sono poi tante bruciature sul terreno, tutte senza radioattività; quanto ai dischi, ve ne sono di diversi modelli, da quello di un centimetro a quelli di diversi metri, la cui energia potrebbe fornire luce per un anno a tutta Los Angeles. Abbiamo anche trovato le impronte degli alieni: una volta di un alieno gigante, alto tre metri e mezzo e di nome Haro-Horo, ed anche quelle degli elfi".

Methusalem sottolinea che suo padre è un personaggio eccezionale: "Ha fortissimi poteri telecinetici. Una volta ha spostato di un metro, concentrandosi e con la forza della mente, una stufa di 350 chili, che nemmeno in quattro riuscivamo a sollevare; poi, piega i cucchiaini e li fa diventare incandescenti. E per una settimana gli rimane l'ustione sulla mano. Ed è un personaggio scomodo. Ha subito 16 attentati, gli hanno sparato e lanciato coltelli per ucciderlo".

Quando gli chiediamo il significato di queste esperienze (sulle quali chi scrive è scettico), Methusalem risponde: "I Pleiadiani vengono per aiutarci, per indirizzarci verso una vita più accettabile, basata sulla legge dell'amore, sulla meditazione. Non sono qui per salvarci, portandoci un aiuto fisico, per esempio contro il cancro o l'AIDS, ma spirituale. So che verranno ancora, per aiutarci...".