Il Piccolo di Trieste
Roberta Pucci, 38 anni, ragioniera, è l'unica donna "guida" italiana. "Ho incontrato il maestro a Parigi nel '90 e da allora mi dedico agli elohim"
La raeliana di Pordenone: "Io farei un figlio clone"
TRIESTE "Non ho figli per scelta perché averne comporta una grande responsabilità e io invece preferisco dedicarmi all'umanità. Ma se dovessi cambiare idea non avrei problemi a dare alla luce un bimbo clonato". Roberta Pucci, 38 anni romana, diplomata in ragioneria e attualmente alla ricerca di un'occupazione, da qualche anno vive a Pordenone. È l'unica "donna guida" italiana dei raeliani. In Italia, i seguaci dell'ex giornalista francese Claude Vorilhon, in arte Rael, sono circa 500, una trentina nel Friuli Venezia Giulia. I raeliani si autotassano per creare proseliti utilizzando sondaggi, banchetti sulle strade, conferenze. Credono che le origini della vita e di tutte le religioni vengano da una civiltà più evoluta piombata dal cielo che ha creato gli esseri viventi per clonazione avendo una perfetta conoscenza del Dna. "La parola chiave è Elohim e la si trova citata più volte sul libro della Genesi. Poi è stata tradotta come Dio - spiega Roberta Pucci - ma l'ultimo profeta degli elohim è Rael, che dal '73 sta preparando il ritorno di questa civiltà extraterrestre. Loro, dopo il disastro nucleare di Hiroshima del '45, si sono "rivelati". Per questo motivo tutti noi oggi stiamo vivendo un'epoca piena di speranza".
Com'è venuta in contatto con questo movimento?
Nell'89 ho ascoltato Rael in una puntata del Maurizio Costanzo Show e già nell'agosto del '90 ho incontrato il "maestro" a Parigi dove ho partecipato a un suo seminario.
Lei è l'unica donna "guida" italiana. Ma qual è il ruolo delle donne nel movimento raeliano?
È molto importante. Intanto perchè noi non facciamo differenza tra sessi, razze e religioni e riteniamo sbagliato ad esempio che le donne abbiano un ruolo marginale nella religione. Poi la donna ha il compito di femminilizzare il pianeta. Gli elohim dicono che è necessario raffinare l'intelligenza dell'umanità. Io ritengo che la sensibilità e l'intuito femminile sia un tesoro da valorizzare e deriva dal fatto che la femmina dà la vita.
Il dono della vita offre lo spunto per parlare di clonazione. Lei potrebbe diventare mamma di un bimbo clonato, non si sentirebbe in imbarazzo a spiegarglielo?
In questo momento la ricerca scientifica è giunta a una fase della clonazione che offre "soltanto" un'opportunità in più a quelle persone che non possono avere figli naturali. Il fatto che al mondo ci siano più persone con lo stesso patrimonio genetico non si discosta dall'esistenza di gemelli omozigoti. Questi nel corso della loro evoluzione, in base alle esperienze, acquisiscono una loro identità che si differenzia da quella dei fratelli.
Ma in questo caso l'uomo, attraverso la scienza, è parte attiva nella "costruzione" di questi esseri umani in fotocopia. Non le sembra che la comunità debba porre dei limiti a questa onnipotenza?
La filosofia trasmessaci dagli elohim concede all'uomo il libero arbitrio. Siamo quindi per la liberalizzazione della ricerca scientifica. Lo scienziato è un'artista, mette la sua conoscenza a disposizione dell'umanità e non può che migliorare le nostre condizioni di vita. Semmai in questo contesto storico sono i governi, i politici e talvolta i privati che penalizzano la ricerca perché non la finanziano e se la sostengono vogliono assoggettarla ai propri interessi, spesso malvagi e nocivi per l'umanità.
Quindi lei è convinta che attraverso la scienza l'uomo possa raggiungere l'eternità. Potrebbe essere una scelta problematica.
La nostra premessa è che l'eternità è un regalo che verrà concesso a chi lo chiederà. Oggi la clonazione consente a una coppia di avere un figlio con il patrimonio genetico di uno dei due genitori. In una seconda fase la scienza consentirà di clonare individui adulti ma privi di memoria e quindi di esperienza. Solo nella terza fase si potrà parlare di conquista dell'eternità, quando dal cervello di un uomo morto si potrà trasferire la memoria in un corpo giovane clonato. Questo è il regalo che gli elohim vogliono fare al mondo. La scienza in mano a un'umanità "buona" darà la felicità al mondo.
Ciro Esposito http://www.ilpiccolo.quotidianiespresso.it/ilpiccolo/arch_05/trieste/at03/terv.html