SCONTRI DI GENOVA, NUOVE POLEMICHE

"Spettabile Redazione, il tg di oggi 22 marzo, ore 13, ha ammesso che il poliziotto che all'epoca dei pestaggi per il G8 a Genova, all'interno della scuola Diaz, non sarebbe stato ferito dai no global. Ricorderete che la polizia aveva condotto un'irruzione notturna, alla ricerca dei Black Block che avevano devastato la città e, sospettando che alcuni di essi avessero trovato rifugio notturno presso la scuola Diaz, aveva mandato i celerini con i manganelli per stanare i colpevoli. Le immagini che vedemmo erano agghiaccianti: sangue dappertutto e giovani percossi selvaggiamente. Quelle violenze vennero giustificate dicendo che i poliziotti erano entrati pacificamente e subito il primo a varcare la soglia era stato accoltellato da un no global; la polizia era stata dunque costretta a reagire, menando di santa ragione. Ora salta fuori - pare, al Tg hanno usato un diplomatico condizionale - che la storia del poliziotto ferito fosse tutta una montatura... Insomma, di delinea uno scenario che in uno degli otto paesi più 'civilizzati' - tale appunto da stare nel G8 - sa di antidemocratico e di medievale".
Saluti
Roberto.

Risponde Alfredo Lissoni

Gentile lettore, ho sentito anch'io la notizia; se è vera, concordo con lei, è agghiacciante e sa di Ventennio o di pogrom sovietico. Il fatto è che, al momento, non vi è nulla di provato ma solo fughe di notizie, indiscrezioni, voci di corridoio; lasciamo che la Giustizia faccia il suo corso, con la speranza che essa sia giusta, per l'appunto. Il Televideo di oggi parla di 48 avvisi di garanzia inviati dalla Procura di Genova per altrettanti poliziotti del Reparto Mobile di Roma; non si accenna all'episodio dell'accoltellamento ma solo agli scontri (che portarono a 93 arresti di no blobal e a vari feriti; "occasionali" invece, secondo giudici riesame di Napoli, le violenze della polizia alle manifestazioni no global campane).
All'epoca dei fatti di Genova, che misero in ombra le giustissime rivendicazioni di chi manifestava, vi furono - come già scritto nel mio "Nuovo Ordine Mondiale" - abusi da ambo le parti. E quando a parlare è la violenza, la ragione non sta da nessuna parte. Convocare poi un raduno di "grandi della Terra" di quella portata, in una città come Genova (con il 50% di disoccupati, con 241 possibili varchi che immettevano nell'area protetta, in un budello di stradine ove il minimo accenno di guerriglia urbana avrebbe potuto avere - come li ha avuti - esiti disastrosi) mi è sembrata, personalmente, una scelta infelice (per non dire quasi irrispettosa o sprezzante). Che vi fossero stati disordini, già preannuziati in Internet e addirittura con interviste rilasciate ai media, si sapeva da mesi (altro che dossier dei servizi segreti canadesi!); forse sarebbe stato più utile controllare meglio l'ala dura dei movimento, i Black Block seguaci di Colin Clyde, il "ventenne terribile" dell'antiglobalizzazione che predica la distruzione della proprietà e del capitalismo, che afferma che manifestare non serva a nulla e che sia più utile "assaltare la polizia". I Black Block, prima di Genova, avevano già messo a ferro e fuoco Praga e distrutto con delle catapulte i recinti di protezione del summit di Quebec City. Possibile che nessuno degli intelligentoni delle alte sfere se ne fosse ricordato? I no global hanno perfettamente ragione a protestare, ma sfortunatamente rischiano di passare - agli occhi del pubblico - dalla parte del torto per colpa di pochi disturbatori che, con il loro modo di fare, quasi legittimano i modi non certo dolci di chi li vuole mettere in condizioni di non operare.